Magro fino a scoppiarti il cuore: Clenbuterolo, il Doping da banco che compri sotto casa

La DL50 a seguito di assunzione per via orale nel topo e nel ratto è stata pari a 200 mg/kg peso corporeo.

  • La stimolazione di questi recettori da parte del farmaco comporta un incremento dell’AMP ciclico endocellulare.
  • In seguito alla somministrazione di MONORES ®, la quota di Clenbuterolo assorbita viene successivamente eliminata per via renale.
  • MONORES ® contiene tra i suoi eccipienti il lattosio, risultando pertanto poco indicato nei pazienti affetti da intolleranza al galattosio, deficit enzimatico di lattasi e sindrome da mal assorbimento glucosio-galattosio.
  • Il paziente in terapia con MONORES ® dovrebbe evitare la contestuale assunzione di farmaci Beta 2 agonisti e Beta bloccanti non selettivi, oltre che di diuretici, steroidi e derivati xantinici, potenzialmente responsabili di ipokaliemia.
  • La necessità di incrementare le dosi del farmaco, per mantenere il medesimo effetto terapeutico, potrebbe essere indice di un aggravamento delle condizioni cliniche della malattia, tale da richiedere l’ulteriore supervisione medica e l’eventuale necessità di modificare la terapia in atto.

Un ottimo strumento per monitorare gli effetti termogeni di un farmaco è la misurazione della temperatura corporea. All’inizio della terapia con clenbuterolo si assiste ad un innalzamento della colonnina di mercurio che si manterrà al di sopra dei valori normali per alcuni giorni. Dopo due o tre settimane di uso continuato tali valori rientrano nel range di normalità, poiché l’organismo sviluppa una sorta di resistenza al farmaco.

Clenbuterolo

La terapia con MONORES ® potrebbe esporre il paziente al rischio di iperglicemia, ipokaliemia, nervosismo ed irrequietezza, vertigini, cefalea e tremore, mialgia, spasmo muscolare, aritmia, palpitazioni, tachicardia e broncospasmo paradosso. Seppur raramente è stata documentata anche l’insorgenza di sintomatologia legata ad ipersensibilità al principio attivo. Tra gli effetti collaterali più comuni in corso di trattamento con clenbuterolo si segnalano cefalea, nervosismo, cardiopalmo e tachicardia moderata, che solitamente tendono a scomparire dopo i primi giorni di trattamento, in qualche caso anche riducendo il dosaggio assunto. In alcuni pazienti sono stati segnalati secchezza delle fauci e crampi muscolari, raramente la comparsa di ipersensibilità.

MONORES ® – Clenbuterolo

Il paziente in terapia con MONORES ® dovrebbe evitare la contestuale assunzione di farmaci Beta 2 agonisti e Beta bloccanti non selettivi, oltre che di diuretici, steroidi e derivati xantinici, potenzialmente responsabili di ipokaliemia. Oltre che per le proprietà di broncodilatazione è stato spesso utilizzato per i suoi effetti tocolitici, in quanto efficace nel determinare un rilassamento della muscolatura liscia uterina, procrastinando così il parto pretermine. In https://www.dnavida.com.br/steroidi-gli-effetti-collaterali-2/ infatti può causare effetti indesiderati come irrequietezza, tremori, insonnia, mal di testa e tachicardia. Non solo, se assunto ad alte dosi per lunghi periodi tende ad aumentare le dimensioni del cuore compromettendone la funzionalità fino a causarne il definitivo arresto. Il clenbuterolo può essere usato nei paesi dove è autorizzato come farmaco veterinario per il trattamento delle allergie del cavallo come broncodilatatore.[19]Il nome commerciale comunemente usato è Ventipulmin.

Meccanismo d’azione MONORES ® – Clenbuterolo

Rispetto ad altre molecole con attività β2-stimolante, clenbuterolo si caratterizza per un effetto più prolungato nel tempo e una più marcata broncoselettività. Gli studi sperimentali hanno evidenziato che la molecola non influenza in modo significativo i recettori β1-cardiaci. Tuttavia è necessario ricordare che, pur essendo i recettori beta2-adrenergici predominanti nei bronchi, vi sono evidenze che una popolazione di recettori beta2 è presente anche nel muscolo cardiaco umano, normalmente in una concentrazione compresa tra il 10% e il 20%. Clenbuterolo è una molecola adrenergica, un agonista selettivo dei recettori β2-adrenergici, diffusi in particolare a livello della muscolatura liscia bronchiale.